Classificare il narcisismo patologico: un approccio empirico
La ricerca empirica nell’ambito del narcisismo patologico (NP) e del disturbo narcisistico di personalità (DNP) può essere paragonata all’avventurarsi in un “campo minato”. Le difficoltà derivano innanzitutto dalla presenza di manifestazioni cliniche molto variabili del disturbo (presentazioni “vulnerabili” e presentazioni “grandiose”) (Cain, Pincus & Ansell, 2008; Pincus & Lukowitsky, 2010; Miller, Lynam, Hyatt & Campbell, 2017). A ciò si associa, e non è meno importante, lo spettro estremamente variabile di gravità della psicopatologia e del disfunzionamento psicosociale associati (Dashineau, Edershile, Simms & Wright 2019).
In ultima analisi, ad oggi la ricerca empirica non ha ancora chiarito quali sono le caratteristiche “core” del NP e del DNP. L’approccio strutturale al DNP proposto dalla teoria moderna delle relazioni oggettuali (Object Relations Theory, ORT) fornisce una cornice teorica utile alla classificazione del DNP (Caligor & Stern, 2020). Secondo la ORT, il DNP è sempre organizzato ad un livello di borderline di personalità (Borderline Personality Organization, BPO). Caratteristiche essenziali del DNP sono dunque:
- Un senso di sé scarsamente integrato, con la necessità di mantenere una visione di sé come di un individuo eccezionale al fine di mantenere la propria stabilità affettiva e le capacità di autoregolarsi;
- Un pattern disfunzionale di relazioni interpersonali, che servono unicamente per supportare l’autoregolazione, l’autostima e la definizione del senso di Sé dell’individuo;
- Una patologia variabile del funzionamento morale e della aggressività;
- L’uso di operazioni difensive basate sulla scissione.
Nel DNP, in particolare, rispetto ad altri DP organizzati al livello borderline è importante notare che, superimposta a questa organizzazione scissa di personalità, vi è la struttura difensiva del Sé grandioso patologico, che svolge una funzione difensiva nei confronti di angoscia ed instabilità affettiva. Il Sé grandioso comprende unicamente rappresentazioni ideali di sé e degli altri, entrambe attribuite al Sé (“Io sono tutto ciò che si possa desiderare, non mi manca nulla che sia di valore”). In questo senso, gli stati di grandiosità narcisistica riflettono una identificazione conscia dell’individuo con il Sé grandioso, mentre le corrispondenti rappresentazioni di Sé e degli altri svalutate sono scisse e proiettate all’esterno. L’individuo, quindi, sperimenterà un senso – più o meno stabile- di Sé come superiore, in un mondo di altri svalutati che, sebbene siano necessari per sostenere il Sé grandioso, risultano di poco o nessun interesse per l’individuo. Anche in queste condizioni, tuttavia, le parti del Sé svalutate minacciano continuamente di emergere alla coscienza, ad esempio in circostanze di delusioni o fallimenti personali od interpersonali.
Di contro, durante gli stati di vulnerabilità narcisistica l’individuo con DNP si identifica consciamente con rappresentazioni svalutate e condensate di Sé e degli altri, e proietta le corrispondenti rappresentazioni idealizzate sulle persone del mondo esterno. L’individuo, quindi, soggettivamente sperimenterà una visione di Sé come inferiore e perseguitato in un mondo popolato da altri superiori e sprezzanti. Anche in questo caso, tuttavia, la grandiosità può riemergere in modo nascosto, non manifesto, ad esempio sotto forma di fantasie grandiose, sensazione che tutto sia dovuto, risentimento. Secondo la ORT, le manifestazioni grandiose e vulnerabili possono essere riscontrate ad ogni livello di organizzazione borderline di personalità, ma in genere gli individui con un miglior funzionamento (organizzazione borderline di alto livello) tendono ad essere stabilmente grandiosi, mentre coloro che si trovano in modo più protratto in stati di vulnerabilità narcisistica tendono ad esibire uno scarso funzionamento (organizzazione borderline di basso livello) (Caligor & Stern, 2020).
Tuttavia, ad oggi nessuno studio ha empiricamente esaminato se esistano distinti sottotipi di NP, lungo un continuum di gravità nel livello di organizzazione di personalità, e come questi sottotipi si associno con le manifestazioni grandiose e vulnerabili del narcisismo e con il livello di psicopatologia associata. In questo contributo riassumiamo dunque i risultati di un nostro recente studio (De Panfilis, Schito, Trinchieri, Caligor, Marchesi, & Clarkin, in preparation) che ha indagato se, in un campione comprendente 101 soggetti non clinici (NC) e 101 pazienti con disturbo di personalità (DP), possano essere identificati sottotipi clinicamente significativi di NP, lungo un continuum di gravità, sulla base di:
- Caratteristiche strutturali di personalità
- Presentazioni cliniche del NP
- Psicopatologia associata
A tal fine, tutti i partecipanti allo studio hanno completato questionari circa:
- il grado di integrazione della identità/la qualità delle relazioni oggettuali e l’uso di difese primitive (Inventory for Personality Organization, IPO), nonché il grado di aggressività overt e covert (Buss Durkee Hostility Inventory, BDHI)
- Le manifestazioni di grandiosità e vulnerabilità narcisistica (Pathologic Narcissism Inventory, PNI)
- Il livello di psicopatologia generale associata (General Severity Index, GSI)
Tali variabili sono dunque state inserite come predittori in una cluster analisi two-step automatica utilizzano il criterio informativo di Akaike. Tale analisi ha permesso di suddividere i soggetti in 3 Clusters (comprendenti rispettivamente il 23.7%- Cluster 1- , il 55.7% - Cluster 2- ed il 20.6% - Cluster 3- dell’intero campione), con un sufficiente indice di separazione/coesione dei Cluster ed una buona ratio tra il cluster più numeroso ed il meno numeroso.
In termini di importanza nella definizione dei Cluster, i predittori principali erano, nell’ordine: la scala IPO della Identità/Relazioni oggettuali, la scala IPO delle difese primitive, la psicopatologia associata (GSI), la vulnerabilità narcisistica (sottoscala vulnerabilità del PNI), l’aggressività covert (BDHI), seguite da grandiosità (PNI) ed aggressività overt (BDHI).
In generale, i punteggi maggiori in tali scale caratterizzavano il Cluster 1, quindi denominato “Grave”, quelli intermedi il Cluster 2, quindi denominato “Intermedio”, ed i minori punteggi alle scale suddette erano caratteristici del Cluster 3, quindi denominato “Ad alto funzionamento”. In particolare, i 3 Clusters differivano significativamente tra di loro in modo continuo sulle prime 5 scale, ma il Cluster Intermedio non differiva dal Cluster Grave in grandiosità narcisistica ed aggressività overt.
Questi risultati suggeriscono che è possibile identificare tre sottotipi di NP lungo un continuum di alterazioni strutturali nella organizzazione di personalità e di gravità della psicopatologia associata. I principali determinanti dei diversi sottotipi di NP sono un alterato senso di sé/la qualità delle relazioni oggettuali ed il ricorso a meccanismi di difesa primitivi. Specificatamente, all’aggravarsi delle alterazioni strutturali della personalità, si intensificano le manifestazioni di vulnerabilità narcisistica e la aggressività covert, mentre più stabili manifestazioni di grandiosità narcisistica e di aggressività manifesta caratterizzano individui con un grado intermedio di disfunzione strutturale.
Tali risultati confermano la ipotesi della ORT secondo cui al più basso livello di BPO predominano gli stati di vulnerabilità narcisistica su quelli grandiosi ed aumenta l’affettività negativa ed il burden psicopatologico, mentre ad un basso/medio livello di BPO prevalgono gli stati di grandiosità narcisistica e sono meno evidenti quelli vulnerabili (Caligor & Stern, 2020). In altre parole, una maggiore stabilità del sé grandioso patologico (vale a dire la presenza di una BPO di più alto livello) si associa con la grandiosità ma solo in minore misura con la vulnerabilità narcisistica. Ciò sembra esercitare una funzione protettiva nei confronti di un eccessivo burden psicopatologico e funzionale. Al contrario, in soggetti organizzati ad un basso livello borderline la minore stabilità del sé grandioso patologico si associa con crescenti sentimenti di vulnerabilità narcisistica, che sembrano sopraffare le manifestazioni grandiose (pur sempre presenti), e conduce ad elevata psicopatologia associata e crescente disfunzionamento.
Prof.ssa Chiara De Panfilis